Piattaforme aeree e sicurezza: lavorare in quota non è un gioco

Negli ultimi anni, il noleggio delle Piattaforme aeree e in generale dei mezzi di sollevamento sta crescendo vertiginosamente su scala globale. Un dato che però va controbilanciato dalle recenti difficoltà di reperire macchine e componenti dovute inizialmente alla pandemia, che ha portato alle stelle i prezzi delle importazioni, per poi aggravarsi con l’attuale situazione geopolitica e la conseguente ricaduta con l’aumento dei costi dell’energia e dei carburanti che si ripercuote su tutta la catena di fornitura e produzione.

Al di là di questi fattori, le piattaforme aeree sono le regine del mercato, vista la loro caratteristica polivalente: nate per essere utilizzate esclusivamente nel settore dell’edilizia, oggi trovano applicazione, tra le altre, anche nei cantieri interni ed esterni, nella manutenzione civile, nelle ristrutturazioni, le opere dei montatori e dei florovivaisti, in ogni occasione in cui diventa in cui è necessario lavorare in altezza (dai 3 agli oltre 100 metri). Chiaramente, per rispondere in maniera efficace a ogni situazione, le caratteristiche costruttive dei mezzi vengono modificate in base alla loro destinazione d’uso.

Perché è importante utilizzare le piattaforme aeree in piena sicurezza

L’utilizzo praticamente infinito e trasversale di questo tipo di macchine pone però in problema di fondo, ovvero quello della sicurezza. Utilizzare una PLE (piattaforme di lavoro mobili elevabili) non è un mestiere, come può esserlo manovrare una gru o condurre un escavatore. L’operatore di una piattaforma aerea può essere un lavoratore qualsiasi (un imbianchino, un muratore, un carpentiere, un ingegnere o un architetto) che in un dato momento può trovarsi a noleggiare una di queste attrezzature e non ha necessità di essere un operaio specializzato.

Questo tipo di approccio ha creato delle criticità poiché il lavoro in quota prevede una serie di rischi che, se non affrontati adeguatamente da un addetto formato, possono compromettere gravemente la sicurezza del lavoratore. Le conseguenze di una gestione approssimativa di una piattaforma aerea – che di per sé è una macchina estremamente sicura, idonea a lavorare in altezza e costruita con severi controlli di qualità e con un marchio CE – possono essere piuttosto gravi: cadute dall’alto, schiacciamento, contatto con le linee elettriche, ribaltamento del mezzo e tutto ciò che ne consegue (dagli incidenti mortali o che provocano gravi forme di invalidità a quelli meno invasivi ma comunque evitabili fino, nella migliore delle ipotesi, al danneggiamento del mezzo stesso e dell’opera che si stava compiendo).

La formazione salva la vita

Per quanto il mezzo sia sicuro, va sempre ricordato che per ottenere una garanzia di sicurezza elevata anche chi vuole governare una piattaforma aerea deve avere una formazione adeguata. Per questo motivo la formazione per la conduzione di questi mezzi è stata resa obbligatoria con l’entrata in vigore del Testo Unico Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) e i successivi Regolamenti Attuativi (Accordo Stato Regioni) che hanno stabilito che per poter manovrare queste macchine è necessario essere abilitati da un ente autorizzato e possedere il patentino. Investire sulla formazione di qualità, in un mercato particolarmente saturo, tutela l’operatore che andrà in quota e l’imprenditore che ha la responsabilità di mandarcelo.

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