Non è un pezzo di carta che ti salva la vita
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Uno degli aspetti significativi della sicurezza nel lavoro in quota con le piattaforme aeree è che, fino ad altezze di circa 30 metri, non richiede l’impiego di un professionista ad hoc, cioè specializzato unicamente nella conduzione di piattaforme aeree: qualsiasi tipo di lavoro, quando deve essere svolto a un’altezza superiore ai 3 metri, può essere effettuato da chiunque nel cestello di una piattaforma aerea.
Le PLE, d’altronde, rappresentano la soluzione più efficace e produttiva per il lavoro in quota. Sono rapide e precise e, se utilizzate nel rispetto delle norme per la prevenzione dei rischi, anche il mezzo più sicuro.
Ma è proprio quest’ultimo punto a rappresentare l’anello debole della questione. Le PLE sono un semplice strumento, e come per tutti gli strumenti il loro livello di sicurezza dipende dall’uso che se ne fa. Ciò che incide maggiormente, quindi, è sempre il fattore umano.
L’obbligo della formazione e il lavoro in quota
Non essendo necessario un professionista per lavorare in quota e operare sul cestello di una piattaforma aerea, la legislazione europea in materia di prevenzione dei rischi professionali (direttiva 89/391/CEE) ha previsto che sia il datore di lavoro a fornire una formazione adeguata e specifica ai lavoratori incaricati all’uso di una determinata attrezzatura di lavoro, in questo caso le PLE.
Fatta la legge, trovato l’inganno. In Italia, purtroppo, spesso i controlli sul territorio non sono puntuali e questa è una delle cause che ha alimentato un mercato di certificazioni che solo sulla carta rispondono alle competenze necessarie per lavorare in quota in sicurezza. Sta dunque al datore di lavoro assicurarsi che il corso di formazione che certificherà i suoi dipendenti sia effettivamente adeguato (in caso di incidenti sul lavoro, tra l’altro, la responsabilità ricade sempre sui datori di lavoro).
In Italia, un Accordo Stato-Regioni (22.2.2012 e successive precisazioni) ha messo nero su bianco i criteri che rendono questa formazione effettivamente “adeguata e specifica”, come la sua durata, i contenuti e il profilo professionale del formatore abilitato. Scegliere il corso di formazione giusto fa la differenza ed è una scelta che non può essere fatta a cuor leggero visto che ne va della vita delle persone.
Secondo l’Inail, le morti accertate sul lavoro sono state 685 nel 2021, quasi due al giorno. Per non parlare degli infortuni, anche gravi.
Alla luce di questi dati, diventa ancora più necessario l’impegno da parte dei datori di lavoro di prendersi cura dei propri dipendenti creando le condizioni per cui i rischi siano ridotti al minimo.
Per Tecnoeleva la sicurezza delle persone viene prima di tutto, non ci sono scorciatoie che tengano. Un principio che viene applicato prima tra le mura aziendali e poi messo a disposizione dei clienti attraverso l’erogazione dell’unico corso di formazione certificato da IPAF – la federazione internazionale del sollevamento aereo, che rappresenta il più alto standard di qualità per la formazione all’uso di questa particolare tipologia di macchine.
Quello che offriamo non è il semplice pezzo di carta o di plastica: non è quello che ti salva la vita e che tiene al sicuro.
Ciò che offriamo nei corsi di formazione è un’esperienza di consapevolezza, una conoscenza approfondita del funzionamento della macchina, delle sue modalità d’uso e di tutti i pericoli in cui si può incorrere nei diversi contesti di lavoro.
Il vero senso della formazione è far arrivare nei cantieri operatori certificati e realmente in grado di operare con una PLE nella piena coscienza dei rischi che si corrono (per sé e per gli altri) e delle misure da adottare per prevenirli e svolgere i lavori in totale sicurezza.
Tecnoeleva è orgogliosa di fornire una formazione veramente professionale, di rimanere sempre a disposizione del cliente per qualsiasi consulto e di contribuire alla sicurezza in ogni aspetto, dalla manutenzione delle macchine alla supervisione dei cantieri. Il ruolo del noleggiatore professionale è proprio questo.
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